Diciamocelo, quante volte hai convissuto con la sete notturna dopo una pizza con gli amici?
Talmente tante volte che oramai pensi che sia una cosa normale!
Non è così: una buona pizza non dovrebbe farti scolare due litri d’acqua.
Il problema è che la maggior parte delle farine sono troppo ricche di proteine, glutine, amido resistente, e additivi stabilizzanti in modo da formare un impasto robusto in grado di “reggere” pomodoro, mozzarella e altri ingredienti.
Inoltre queste farine sono cariche di enzimi aggiunti con il compito di trasformare gli zuccheri complessi in zuccheri semplici, nutrimento indispensabile per i lieviti. Il lavoro degli enzimi si dovrebbe concludere quando gli amidi della farina diventano zuccheri semplici e quindi carburante per il lievito.
Il problema è che se la pizza non è ben lievitata e cotta, il lavoro prosegue nel tuo apparato digerente, dove gli enzimi continuano a cercare acqua.
E di conseguenza tu passerai la notte a fare il cammello continuando a far lievitare la pizza nel tuo stomaco provocandoti appesantimento e gonfiori eccessivi che persisteranno per giorni…
Ti svelo un trucchetto, anzi due:
Alla prossima uscita ricordati di preferire una pizzeria che dichiari almeno 48 ore di lievitazione (72 sarebbe il top), in questo modo ti risparmierai la lievitazione nel tuo stomaco.
E cerca di non abbinare due sostanze acide insieme come pomodoro e mozzarella (lo so che è il TOP, ma se pensi che insieme avviano un processo che infiamma i tessuti andando a peggiorare la cellulite, sono sicura che tu possa condividere che sia uno sforzo che vale la pena fare).
A presto,
Virginia
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